mercoledì 24 luglio 2013

IL PETROLIERE

"Io succhio il tuo frullato con la mia cannuccia". Quanto significato dietro questa frase! Ci vuole giustizia in questo mondo e, quando parlo di questo mondo, parlo del pianeta Terra: barconi pieni di immigrati in cerca di pane, lavoratori che perdono i diritti dentro le fabbriche e insicurezza sul lavoro, umiliazioni di ogni tipo, sfruttamento, egoismo di ogni genere, strafottenza e se vogliamo possiamo aggiungere dell'altro. Più hanno e più vogliono avere e la loro "intelligenza" si trasforma in cattiveria che, aiutati dai governi, usano per rubare le ricchezze altrui legalmente. VEDI IL MEGALOMANE o il TIZIO DI ARCORE, scusate al ripetizione. Quando l'avere sta al di sopra dell'essere si è caduti nella vera falsificazione idolatrica dell'uomo. Quando si perde la vera concezione dell'IO non si è mai soddisfatti di quello che ci passa davanti e vogliamo avere e avere. E' meglio avere che essere.  "E tutto mio...ma quanto costa questo cazzo di pianeta?!  lo voglio io, lo compro adesso, poi compro Dio, sarebbe a dir compro me stesso".
IO SUCCHIO IL TUO FRULLATO CON LA MIA CANNUCCIA


lunedì 20 maggio 2013

Di Luigi Garlando da "Camilla che odiava la politica"


"La mia scuola è una scatola di mattoni rossi, una vecchia scatola che cade a pezzi. Paludate ha i muratori più istruiti del mondo, perchè sono sempre in classe per aggiustare un pezzo di soffitto che cade, una tubatura che gocciola o cose del genere. Qualche anno fa ci hanno promesso una scuola nuova. E in effetti hanno cominciato a costruirla, che l'hanno piantata a metà, senza tetto né finestre..... La bidella mi ha spiegato che a un certo punto non sono arrivati i soldi per i lavori, o forse i soldi sono arrivati, ma qualcuno li ha spesi per fare altre cose. << La politica >>...... Nelle Scuole Nuove un giorno si sistemarono gli zingari con le loro roulotte. Molti protestarono. Ci fu addirittura una fiaccolata con i cartelli per le strade di Paludate...Il papà di Giampi urlava al megafono: 'ripuliamo Paludate'. A me sembra una gran stupidata. Anche le rondini vengono ogni anno da lontano per annunciarci la primavera. Dovremmo forse cacciarle dai nostri tetti solo perchè non ci abitano a Paludate?" 

La POLITICA è IL CAPITO, cioè capire i bisogni delle persone e impegnarsi per soddisfarli. La politica riempie il vuoto che separa chi comanda da chi obbedisce. In una democrazia tutti devono partecipare al governo della città o dello Stato. Noi attraverso le elezioni scegliamo le persone più adatte a difendere le nostre idee, a soddisfare i nostri desideri e a creare le leggi che riteniamo più giuste. Queste persone si occupano di politica per mestiere e si chiamano, appunto, politici. A seconda delle loro idee e delle soluzioni per risolvere i vari problemi, i politici si dividono in gruppi diversi, che si chiamano partiti. Se in un paese c’è un partito solo, non esiste la democrazia, perché non sono rappresentate le idee di tutti. I partiti che ricevono più voti cioè più fiducia dalla gente, hanno il compito di governare, di fare le leggi e di provare a risolvere i problemi a modo loro. Rappresentare le nostre idee è il mestiere dei politici che per ciò ricevono uno stipendio pagato dai cittadini. È giusto, perché i politici si impegnano a far funzionare la città o la nazione, che appartengono a tutti. La parola ministro deriva da MINISTRUM che significa SERVO. Il politico prima di tutto deve essere un servitore a servizio della gente che ha bisogno e che lo ha eletto per risolvere i suoi problemi.
Solo che la parola ministrum è stata capovolta e i politici oggi non sembrano più dei servi, ma dei padroni. Approfittano del potere che hanno per diventare potenti, ricchi e famosi. Un tempo i soldi servivano per fare la politica ma ora è la politica che serve a far fare i soldi ai politici. La politica vera, quella buona, è racchiusa in tre parole: ascoltare, partecipare, servire. IL CAPITO, POLIS, MINISTRUM.

Di Luigi Garlando da "Camilla che odiava la politica"