lunedì 30 luglio 2012

HOTEL SUPRAMONTE - spiegazione-


Il Supramonte è il luogo dove De Andrè  venne tenuto, per 4 mesi, sotto sequestro dalla malavita organizzata della Sardegna: la cosiddetta “anonima sequestri  sarda”. Fu sequestrato assieme alla compagna Dori Ghezzi. Il Supramonte di Orgosolo è uno dei luoghi piu’ belli e selvaggi della Sardegna. Ruscelli,  buon vino e cibi genuini. Ed esistono gli hotels, le trattorie, i bar e le osterie dove il visitatore trova tutto questo. In un simile contesto, il nome di un Hotel sarebbe la cosa piu’ normale, direi piu’ bella da trovare. L’artista con la sua compagna vennero liberati dopo un po’ di tempo grazie al riscatto di 550 milioni di lire pagato dal papà di De Andrè. Hotel Supramonte è un altro capolavoro di Faber. Una dolcezza di musica e poesia. Cosa c’è di più incantevole nel descrivere la sofferenza e il dolore con i bellissimi paesaggi del Supramonte, immaginando i ruscelli del fiume, gli alberi e i monti con il nome della sua amata!? La gente di Orgosolo e di altri paesi circostanti è semplice ed ospitale, solo che Orgosolo ha un primato negativo che è il banditismo. Dopo la scarcerazione, De Andrè perdonò i carcerieri: diceva che a volte gli toglievano le manette e li lasciavano liberi nella stanza, dove, lui e la sua compagna si inventavano giochi per passare il tempo e chi lo sa se non avevano anche i momenti per restare soli nell’intimità… da un certo punto di vista i rapitori sono stati uomini. Nei rapitori riconosceva l'onore e l'umanità che li caratterizzarono durante i lunghi giorni della prigionia.  Ma solo loro, esecutori del sequestro, poterono godere del suo perdono. Anche dopo la condanna nel processo ribadì il suo perdono nei loro confronti ma non la pensò allo stesso modo per i mandanti del sequestro. I mandanti, mai trovati, che secondo De Andrè erano persone economicamente agiate e prive di scrupoli.

SPIEGAZIONE:

 “E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte falsa di giorno
poi scuse accuse e scuse senza ritorno
e ora viaggi vivi ridi o sei perduta
col suo ordine discreto dentro il cuore
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore”.

Dal testo sembra che fa notare i sensi di colpa che aveva per tutto quello che stava succedendo. Come se era sua la colpa del rapimento. Lui aveva portato in Sardegna la compagna, e lui era il personaggio famoso che cercavano per il rapimento. La donna in fiamme, infatti, potrebbe rappresentare Dori Ghezzi arrabbiata con lui che, di conseguenza, si sentiva solo e abbandonato. Naturalmente sono mie sensazioni non sappiamo cosa pensa Faber quando scrive questa canzone. Così come penso della lettera vera di notte, magari, nei momenti della loro intimità ma falsa di giorno con le accuse, i sensi di colpa, la solitudine quando gli rimettevano le manette. 

“Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da perdere
e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete
passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore”. 

“Grazie al cielo……” per me  ringrazia Dio perché è ancora vivo e può pensare e potere scrivere le sensazioni che prova,  senza disprezzare la terra dove è stato prigioniero, dedicando questa lettera a tutti coloro che sono stati prigionieri in quella splendida terra. Infatti la chiama “Hotel Supramonte”  e quando dice un “invito..” non credo che lo dica per invitare la gente ad essere rapita ma è detto in modo sarcastico e comunque per far capire che tutto sommato non sono stati crudeli con loro. Le ultime due righe di questa seconda strofa sembrano una ripetizione della prima strofa, quando subentrava la solitudine. 

“E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
cosa importa se sono caduto se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
ma dove dov'è il tuo cuore, ma dove è finito il tuo cuore”.

La monotonia del tempo che non passava mai...
Caro Faber, le cose che ti circondavano  avevano il nome della tua amata, anche tu ci hai insegnato il vero significa dell'amore, l'unica cosa che conta e che ci resta nella vita, senza finire mai. Tutto passa ma una sola cosa resta: l'Amore


ASCOLTA LA CANZONE:



11 commenti:

  1. Non era solo un amore cosi' scontato...De Andre ci ha insegnato tantissimo ha accarezzato con le sue parole i tratti cosi simili della vita di tante persone e dei loro modi. Il rapimento è stato forse il solo modo per parlare di quell'amore e per dirsi tutto anche il peggio non potendo fuggire come nella vita di sempre specie per un artista di quel livello.E poi scuse accuse scuse senza ritorno è ricorrente di fronte ad un fatto brutto tra un uomo ed una donna che poi finiscono per unirsi ulteriormente a causa di esso.Tonino Minore

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    1. Grazie, ne faro' tesoro di quello che scritto. E' proprio vero.

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  2. non so. ma considerando che soffri' la sindrome di stoccolma, come la definiscono, e il successivo evolversi degli eventi, il parteggiare per i rapitori, forse non e' la ghezzi, o non solo, la lei della canzone. forse e' la sardegna. e considerando la pressione che i rapitori fanno sui rapiti, parlando dei familiari che si rifiutano di pagare, mettendoli contro, allora e per esempio, quella lettera che e' falsa di giorno e non piu' di notte o viceversa, e le scuse e accuse senza ritorno, etc, sono la dinamica tra lui e il suo stato di sequestrato. il rapporto con i rapitori, o solo con i carcwrieri. che de andre' vedeva come poveri disgraziati.

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    1. Può anche darsi che è scritta con un doppio senso, la Ghezzi e la Sardegna.

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  3. Non trovo le parole per ringraziare Faber per l'eredità che ci ha lasciato, una tocco a tratti gentile e altre volte devastante che ci fa sentire tutti un po più vicini e umani ... Per quanto riguarda il sequestro e i sentimenti da lui provati non cercherei di analizzare molto, questa come molte sue canzoni va lasciata libera di fruire dentro, se poi escono lacrime di gioia o di disperazione poco importa, gioia e dolore hanno il confine incerto diceva il maestro , nella stagione che illumina il viso.

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  4. Wenn Sie mir Erlaubt Ulme, ich nehme jeder Worte von Ihnen, als meiner eigne Worte, weil ich finden dass Ihre Kommentar ein rührende zusammen Fassungen von alles was man sagt sollte über dieser Lied und über der Meister der Worte: der unvergesslich Fabrizio De André. Danke.

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  5. Wenn Sie mir Erlaubt Ulme, ich nehme jeder Worte von Ihnen, als meiner eigne Worte, weil ich finden dass Ihre Kommentar ein rührende zusammen Fassungen von alles was man sagt sollte über dieser Lied und über der Meister der Worte: der unvergesslich Fabrizio De André. Danke.

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  6. Ho vent'anni e amo De André. È un poeta e un grande insegnante. Mi dispiace davbero tanto quando sento i miei coetanei o i ragazzi più piccoli dire "che palle queste canzoni vecchie" o "chi è De André".

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    1. Stai tranquillo che lo ameranno anche i tuoi amici. È solo questione di tempo.

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    2. io ne ho 14 e lo amo, immaginati in che situazione mi trovo

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  7. In realtà la canzone è un adattamento di una canzone di Massimo Bubola, grande cantautore e poeta che in quel periodo collaborava con De Andrè. Era una lettera d'amore indirizzata alla fidanzata di allora e in origine si chiamava "Hotel Miramonti", luogo dove è stata scritta la canzone. I versi originali erano "E ora siedo sui bordi del letto che hanno l tuo nome". Successivamente quando De Andrè la ascoltò decise che potesse rispecchiare bene l'esperienza del sequestro. Fu così cambiato il titolo e le tre parole sopra citate diventarono "E ora siedo sul letto del bosco" visto che si trattava di altro luogo.

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