lunedì 3 gennaio 2011

BLOCCHIAMO LE DELOCALIZZAZIONI

Una volta Archimede disse che se gli avessero dato un punto di appoggio, con una leva, avrebbe sollevato il mondo. Molti altri studiosi, oggi, direbbero con tutti i mezzi elettronici e di comunicazione, di dargli in prestito i nostri occhi, le nostre orecchie, il nostro cervello e tutti i nostri sistemi nervosi per spostare il mondo nella direzione dove vorrebbero loro; ma una volta che abbiamo consegnato i nostri sensi e i nostri sistemi nervosi alle manipolazioni di quelli che vogliono trarre “profitti” per i loro piaceri individuali, il risultato sarà che non avremo più diritti e dopo che ci avranno spremuto per bene il nostro cervello, ci ritroveremo in mezzo alla strada a chiedere un posto di lavoro o un tozzo di pane.
Ormai la produzione viene "delocalizzata" nel mondo dove il costo del lavoro è più basso perché mancano controlli sulla sicurezza, diritti sindacali, tutela per l'ambiente, e perché vengono sfruttati i bambini trovati per strada o distolti dalla scuola. Un esempio attuale è stata la Fiat di Pomigliano che volevano spostare in Serbia con la scusa della crisi o dell’assenteismo. I sindacati corrotti hanno fatto la loro parte per far sì che l'accordo venisse accettato dagli operi. 
Oggi, a Mirafiori, si ripete lo stesso stratagemma e ci ritroviamo con lo stesso ricatto, la stessa politica, da parte di un manager, che non è neanche italiano ma elvetico, Marchionne, che ribadisce che "se vincesse il NO al referendum degli operai per Mirafiori non ci sarebbe investimento". Un pò come dire o la vita o la borsa. La BORSA. Allora la risposta a ciò sarebbe la delocalizzazione.  L'unico obbiettivo da parte di questi manager, spregevoli, è solo l'arricchimento del loro capitale, e questo sta bene ai nostri politici e in particolare a quei politici del PD, visto che ormai  il PDL è saputo e risaputo che è amico dei sindacati che stanno vendendo gli operai in BORSA.
Tutti bravi, cristiani e onesti cittadini che, quando si tratta di incassare, non guardano in faccia nemmeno i loro amici. A tal proposito, parlando di cristiani, il Papa ci ricorda che non “è lecito delocalizzare solo per godere di particolari condizioni di favori, o peggio per sfruttamento”.*
È una pretesa inaccettabile da un paese civile: non si può compiere la prima accumulazione del capitale, la prima crescita produttiva e tecnica usando le risorse umane locali e poi trasferirsi dove conviene al capitale. Soprattutto in paesi come il nostro dove la formazione di una società industriale è avvenuta anche grazie ai privilegi e alle discipline autoritarie, anche grazie ai riarmi e ai bagni di sangue delle guerre mondiali. Questa del signor Marchionne è un ricatto vero e proprio, visto che, democraticamente, gli operai devono avere la "libertà" di dire solo SI a una cosa che vorrebbero dire NO. Non ci sono più diritti, non c'è più democrazia, ormai l'illegalità e diventata legale e l'incostituzionalità è diventata costituzionale con un solo popolo, idiota e narcotizzato, dove trova l'ultimo sempre più ultimo. L'UOMO è per la BORSA secondo Marchionne, invece per DIO è la BORSA che è per il miglioramento di "vita" dell'UOMO. O la BORSA o la "vita". La BORSA.




* BENEDETTO XVI, CARITAS in veritate, 40.

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