sabato 20 giugno 2009

IL LAVORO E' UN DIRITTO NATURALE

Pubblico parte di una mail che mi ha mandato un mio amico sindacalista della FIOM-CGIL , Michele Pistone di Catania:
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“Ciao a tutti,
qualche tempo fa ho visto un film documentario intitolato “The Take”, “La presa”. Lo consiglio.Il film è ambientato nell'Argentina immediatamente dopo la crisi di qualche anno fa. Crisi quella argentina che ha messo inginocchio un'intera nazione, soprattutto i lavoratori. Il film racconta la storia vera, con personaggi veri, dei lavoratori di una fabbrica che messi alla porta da un imprenditore senza scrupoli, si riuniscono in cooperativa e contro tutti e tutto fanno ripartire le macchine e incominciano a lavorare. Il film è commovente come la storia dei lavoratori della ELMEC di Belpasso, o della SAT di Aci S.Antonio. Quest'ultima azienda, operante nell'ingranaggio di ST, per cattiva strategia aziendale e lacune normative ha lasciato 160 lavoratori senza un'occupazione e con enormi disagi connessi. Il 19 Giugno circa 100 lavoratrici e lavoratori della SAT si sono riuniti in cooperativa e sfidando norme e lacune normative hanno deciso di riprendersi il futuro, o almeno ci tentano. Ho assistito alla nascita della cooperativa ed è stato un momento che ricorderò soprattutto per i visi di quei lavoratori metalmeccanici che riuniti davano all'iniziativa un significato che andava oltre l'atto costitutivo, la speranza prendeva il sopravvento sulla rassegnazione. Forse la sensazione non durerà a lungo ma la voglia di resistere c'era”.
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Speriamo che le cose vadano nel migliore dei modi per tutti e speriamo che la gente si svegli e inizi a gridare come hanno fatto questi nostri colleghi. Dovrebbe essere così in tutti i settori e non solo nelle fabbriche.
Il lavoro nobilita l'uomo, aiuta alla sua realizzazione per portare avanti il progetto che gli è stato donato dal primo momento della sua nascita. E' una questione di diritto naturale, non si deve chiedere grazie a nessuno quando si lavora.
I datori di lavoro devono dare un giusto salario tenendo conto del nucleo familiare e del futuro ( i soldi non devono bastare solo per comprarsi il pane e i vestiti). Oggi, ancora qualcuno è convinto che l'operaio deve dire grazie al datore di lavoro che lo fa lavorare; questo è sbagliato perché se l'uomo è a immagine e somiglianza di Dio, perché deve essere trattato così !? Se l'uomo fosse visto come tale, e quindi persona a immagine e somiglianza di Dio, con tanto di dignità umana, tutto questo non accadrebbe. Speriamo in un futuro migliore, io ci credo e si può costruire.
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mercoledì 3 giugno 2009

PUO' UN PREGIUDICATO ANDARE AL PARLAMENTO EUROPEO?

Domenica sera, nella piazza del mio paese, c’è stato il comizio del sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi, candidato con l’MPA alle elezioni per il parlamento europeo. Un volgare e arrogante personaggio che conosciamo tutti per la sua notorietà televisiva. La cosa più impressionante di questo signore è la sua incoerenza (nell’arco della sua vita terrena è stato candidato in partiti che vanno dall’estrema sinistra alla destra) ma l’incoerenza non è niente in confronto alla sua fedina penale. Dovete sapere che il nostro amico in passato ha avuto parecchi problemi con la giustizia, quindi è un fuori legge. Per fare uno studio più approfondito basta andare su wikipedia e vedere di che pasta è fatto il nostro amico; io qui ve ne voglio riportare qualche spezzone:




- Il 7 aprile 1995 lesse al TG5 una lettera sui “veri colpevoli” dell'assassinio di Don Pino Puglisi, non rilevando le generalità essendo “priva di firma” ma attribuita ad un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava come mandante il procuratore Caselli e come sicario Leoluca Orlando. Per queste dichiarazioni Sgarbi è stato condannato per diffamazione in primo e secondo grado, ma è intervenuta la prescrizione prima della sentenza di Cassazione.
- Nel 1996, con sentenza definitiva della Pretura di Venezia, è stato condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per il reato di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi e assenteismo mentre era dipendente del Ministero dei Beni culturali. Ad una delle udienze «non si presenta in Tribunale (a Desio) dicendo di essere a Bologna per un altro processo; il giudice telefona a Bologna e scopre che lì Sgarbi ha fatto lo stesso sostenendo di essere a Desio». Per queste affermazioni nel 1998 verrà condannato dalla Cassazione per diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo, guidato da Gian Carlo Caselli, oltre a 1.000 € di multa .



Diciamo che il nostro Vittorio ha passato una vita molto travagliata con problemi di ogni tipo. Ora io voglio dire una cosa: può un pregiudicato e quindi un fuori legge andare a fare delle leggi? Mentre lui era sopra il palco che faceva il suo bel comizio, un ragazzo si è messo sotto per contestarlo, magari per queste motivazioni che vi ho appena accennato; la gente non conoscendo bene Sgarbi, se l’ha presa col ragazzo che magari sembrava un drogato così come l’aveva definito lui davanti a tutti. La cosa più grave è stata che i carabinieri e la polizia municipale si sono portati il ragazzo in caserma per fare l’identificazione. Io non sapevo che per fare l’identificazione bisognava andare in caserma, pensavo che bastasse dare i documenti alle forze dell’ordine. Non è giusto contestare una persona che fa un comizio, magari il ragazzo ha sbagliato e poteva aspettare che scendesse dal palco per contestarlo e fargli qualche domanda, però è inammissibile che la polizia si porti via un ragazzo come fosse un criminale qualunque per l’identificazione. Per quanto riguarda il nostro pregiudicato Vittorio Sgarbi, lasciamo stare NO COMMENT, quello che è contato di più sono stati gli applausi che la gente gli ha fatto. Questa è la democrazia, solo che la democrazia che si è affermata oggi è molto strana. Non sono i padroni a dire ai cocchieri dove portarli, ma sono i cocchieri a decidere dove i padroni devono andare, convincendoli con l'inganno che è proprio quello il migliore dei posti possibili.
Un grazie particolare all'amico consigliere provinciale dell' MPA Corrado Calvo che ce l'ha portato a Rosolini.
Loro non molleranno mai (ma gli conviene). Io nemmeno.
P.S. Sgarbi non vuole il ponte sullo stretto, invece il suo padrone di partito SI.